Sull'altare maggiore della chiesa di San Pietro in Montorio c'era la Trasfigurazione di Raffaello, depositata oggi nei Musei Vaticani. L'opera fu commissionata dal cardinale Giulio de Medici, poi Clemente VII, per la cattedrale di S. Giusto a Narbonne.
Con soli ventuno anni fece, nel 1520, quella che probabilmente fu la sua prima commissione per un prelato spagnolo a Roma, Pedro de Foix Montoya, Sculture dell'anima, Anima beata e Anima dannata.
Senza dubbio, l'opera più famosa di tutto San Pietro in Montorio è lo straordinario tempio del Bramante. Quest'opera è considerata il manifesto dell'architettura del classicismo rinascimentale, data la sua purezza di linee e l'austerità decorativa.
I suoi dipinti sono a San Pietro in Montorio. Parliamo di dipinti murali che mettono in risalto La Flagellazione (dipinto da un disegno di Michelangelo).
Intervenne nella costruzione e nella ristrutturazione di vari spazi della Chiesa di San Pietro in Montorio.
(Madrid 1927, Roma 1984) Nato a Madrid nel 1927, si distingue per il suo lavoro astratto e neofigurativo. Nel 1951, in compagnia di altri due pittori, percorse a piedi la distanza tra Madrid e Roma, passando per Vallaury (Francia), dove fu invitato da Picasso. Tra le sue numerose opere, spiccano i due murales che ha realizzato a New York (1965 e 1967) per la compagnia greca Olimpic Airlines, commissionati dal suo proprietario, Aristotele Onassis, per i quali ha anche realizzato un altro murale a Londra. Dipinse anche numerosi affreschi nelle chiese della capitale italiana e fece mosaici in vari edifici della Pia Opera (Via dei Giubbonari, Monte Brianzo e al Consolato di Spagna a Roma).
(Madrid, 1921 - Madrid, 2013) fu un architetto spagnolo strettamente legato a Roma e inquilino dell’Opera Pia
Emigrò in Francia con la sua famiglia con solo due anni, stimolato dal contatto con gli architetti e gli artisti che frequentano il laboratorio di suo padre, falegname. Dopo l'occupazione della Francia, nel 1941 tornò in Spagna, dove continuò la sua formazione alternando studi e opere architettoniche. Alla fine della guerra, ha completato i suoi studi in Francia e ha iniziato a realizzare progetti, concorsi e set cinematografici.
Successivamente, Lafuente decide di fare un viaggio in Italia, per il suo interesse per l'arte italiana. Arrivato a Roma, è affascinato dal clima culturale della città e dalla grande importanza della sua architettura e dopo un periodo turistico decide di rimanere lì e cercare lavoro. Negli anni '50 collabora con la ditta Luccichenti Monaco nella realizzazione di numerosi progetti, tra cui le case gemelle di S. Marinella e gli uffici della SIAE. Nel 1958 vinse, con Andrea e Pietro Cascella, il Primo Premio del Concorso Internazionale per il monumento che commemora le vittime di Auschwitz. Negli anni successivi, a Roma, collabora ampiamente con l'ingegnere Gaetano Rebecchini in diverse opere, tra cui l'ippodromo di Tor di Valle o l'Ospedale Sovrano Ordine di Malta, della Magliana.
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